Ville di gran lusso, barche da mille e una notte, complessi immobiliari di prestigio: sono queste le proprietà congelate dallo Stato italiano ad alcuni oligarchi russi, il cui valore totale ammonta a centinaia di milioni di euro. La Guardia di Finanza ha eseguito i provvedimenti sulla base del decreto legislativo 22 giugno 2007, numero 109 che prevede le misure per prevenire l’uso del sistema finanziario a scopo di finanziamento del terrorismo e del finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa.
Le proprietà oggetto del provvedimento “non possono costituire oggetto di alcun atto di trasferimento, disposizione o, al fine di ottenere in qualsiasi modo fondi, beni o servizi, utilizzo”. Inoltre “è vietato mettere direttamente o indirettamente fondi o risorse economiche a disposizione dei soggetti designati o stanziarli a loro vantaggio”. Il congelamento, infine, “non pregiudica gli effetti di eventuali provvedimenti di sequestro o confisca, adottati nell’ambito di procedimenti penali o amministrativi, aventi a oggetto i medesimi fondi o le stesse risorse economiche”. Il congelamento dura sei mesi, rinnovabili.
Chi si occupa dei beni durante il periodo di congelamento? È l’Agenzia del demanio che provvede alla custodia, all’amministrazione e alla gestione delle risorse congelate fino a che un provvedimento definitivo deciderà le loro sorti. L’Agenzia affida i beni ad Amministratori Custodi Giudiziari, ossia professionisti abilitati dopo apposito corso e iscritti in uno specifico albo, che hanno la responsabilità della corretta conservazione del bene a loro affidato e che devono svolgere tutte le opere di ordinaria e straordinaria amministrazione necessarie.
È quindi evidente come, in questo particolare frangente segnato dalla tragica crisi Russo – Ucraina, la professione di Amministratore Giudiziario divenga di particolare importanza.
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Avv. Nunzio Costa
Responsabile Scientifico Italia Concilia srl