con l’ordinanza 29487 / 2022 la Cassazione si è pronunciata sui criteri con cui deve essere determinato il compenso del custode giudiziario, analizzando i criteri di cui all’articolo 2233 c.c., l’esistenza di usi locali, e le
tariffe previste dal D.P.R. n. 115 del 2002.
La corte ha stabilito che:
“Nella determinazione del compenso spettante al custode di beni sottoposti a sequestro
penale, probatorio o preventivo, occorre tener conto, in primis, delle tariffe previste dal D.P.R. n. 115 del 2002 e, in difetto, degli usi locali, se esistenti. In assenza di usi locali, occorre applicare,
analogicamente, il compenso previsto per fattispecie similari contemplate dalle tariffe o dagli usi locali di cui anzidetto”.
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Avv. Nunzio Costa
Responsabile Scientifico Italia Concilia srl